Capitolo 48

Allungai una mano verso di lui. L’avevo appena sfiorato sulla spalla quando ringhiò. Un suono basso. Pericoloso.

«Se non riesci a stare zitta e ad aspettare, gattina» sibilò, «ti scopo qui».

Il cuore mi si fermò.

Oh mio Dio.

Oh mio fottuto Dio.

«Allora fallo» gridai. «Scopami qui, Damon. Scopami in ...

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