Capitolo 297

La stanza dell'ospedale era fioca, eccetto per il bagliore costante del monitor accanto al letto di Ashton. Le macchine ronzavano e ticchettavano in un ritmo che era diventato sia un conforto che un tormento per me.

Ero seduta rannicchiata sulla sedia accanto a lui, una mano appoggiata sulla coperta...

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