Capitolo 2

Quando finimmo l'addestramento, erano già le otto del mattino e sentivo dolori ovunque.

«Aadhya, metti le armi nell'arsenale» mi ordinò il gamma Alexander. Chinai il capo e feci come mi era stato detto. Layla e Matt mi raggiunsero mentre stavo raccogliendo le armi e mi aiutarono a prendere le restanti.

«Allora, piani per domani?» mi chiese Matt con curiosità. Layla roteò gli occhi.

«Vorrei solo dormire tutto il giorno» gli dissi, e stavolta fu lui a roteare gli occhi, mentre Layla mi lanciava uno sguardo fiero. «E mangiare un sacco di cibo delizioso...» continuai con aria sognante. Dopo qualche istante, Matt mi schioccò le dita davanti al viso e scosse la testa, deluso.

«Risparmiaci quelle facce, Matty. Il cibo e il sonno sono i primi amori della nostra vita» mi diede manforte Layla. Entrammo nell'arsenale e sistemammo le varie armi ai loro rispettivi posti.

«Dai, Addy, dimmi qual è il piano. È il tuo ventesimo compleanno e vorrei che fosse pazzesco» roteai gli occhi di fronte all'entusiasmo di Matt per il mio compleanno, mentre Layla sbuffava.

«Allora mettile una bomba in testa e accendila... di sicuro riuscirai a farle esplodere la mente» commentò lei sarcastica, e lui roteò gli occhi alla sua battuta.

«Oh, piantala, Layla. È per colpa tua se è diventata così pigra. Sei tu che la sostieni in queste stronzate» la rimproverò lui, e lei mi guardò con orgoglio... {Beh, non ha tutti i torti. Lui adora le feste, ma noi due siamo il suo esatto opposto. Per questo, la maggior parte dei suoi piani fallisce, perché vogliamo sempre restare a casa.}

«Sono fiera che finalmente abbia imparato qualcosa da me» osservò lei, mentre Matt la guardava con pura irritazione.

«Vi do tempo fino a stasera. Organizzate qualcosa voi, o pianificherò tutto io secondo i miei gusti» disse con tono definitivo, lanciandoci uno sguardo eloquente, «e nessuna delle due potrà rifiutare».

«Ne parliamo dopo, Matt» gli disse Layla, congedandolo con un gesto della mano. Stavo per dire qualcosa quando notai una certa inquietudine sul suo volto.

«Che succede, Layla?» le chiesi preoccupata.

«Non lo so, ma c'è qualcosa che non va con la mia lupa. È agitata e da ieri non fa che andare avanti e indietro nella mia testa» disse, e Matt la guardò sbigottito.

«E adesso tu che hai, Matt?» gli chiesi.

«È che... anche il mio lupo è sulle spine da ieri» disse lui, e i due si scambiarono un'occhiata nervosa.

«Significa qualcosa di brutto?» chiesi a entrambi.

«Di solito, i nostri lupi si comportano così quando percepiscono un pericolo o qualcosa di insolito» mi spiegò Layla, nervosa.

«Ma se stesse per succedere qualcosa di brutto, non pensi che anche il lupo dell'alpha Aiden avrebbe percepito qualcosa?» le suggerii, e lei annuì lentamente.

«Non è niente, ragazzi, stiamo solo esagerando. Ora devo andare. Sono di pattuglia ai confini orientali con gli altri, se avete bisogno di me» ci informò Matt, e noi annuimmo. Corse verso casa sua, mentre noi uscivamo dall'arsenale.

«Mamma ti ha invitata a colazione oggi» disse lei, e io sorrisi. La delta Delilah, la madre di Layla, era la migliore amica di mia madre. Dopo la morte dei miei genitori, molte cose erano cambiate, compreso il mio rango nel branco, ma lei mi aveva sempre trattata allo stesso modo. Dopo la morte di mamma e papà, l'alpha Aiden voleva trasferirmi nell'insediamento umano, ma i genitori di Layla gli parlarono e lo convinsero a lasciarmi restare nel branco. Vissi nell'orfanotrofio del branco fino ai sedici anni, dopodiché ottenni una piccola stanza nella casa del branco. Guardai Layla, che mi fissava speranzosa.

«Non credo che a Beth farebbe piacere, e immagino che il gamma Alexander avrà sicuramente qualche lavoro per me.» Bethany ha diciassette anni ed è la sorella minore di Layla, ma io non le piaccio.

Quando compii sedici anni e mi trasferii nella casa del branco, l'alpha mi chiese in che modo volessi svolgere i miei compiti da omega: pulire, cucinare, fare giardinaggio, oppure mansioni più impegnative come imparare le basi della medicina e aiutare in ospedale o ai campi di addestramento. Scelsi i campi di addestramento, e venivamo pagati per questi compiti. Molti qui pensavano che sarei andata negli insediamenti umani a vivere con loro, ma non avevo il coraggio di lasciare il mondo in cui ero nata e, a parte i miei amici, nessuno sapeva che volevo diventare una delle guerriere del branco. Per questo mi alleno più duramente di qualsiasi altro lupo mannaro in tutto il branco.

«È la casa dei miei genitori, non di Beth. Io sto andando dall'alpha, mi ha chiamata nel suo ufficio. Appena mi libero, vieni a casa con me. Ora va' a farti una doccia veloce» mi disse con fermezza, e io annuii. Poi si diresse verso la casa dell'alpha, che è il terzo edificio a sinistra della casa del branco.

Camminavo verso la casa del branco con un sorriso stampato in faccia... {sì, adoro il mio stupido migliore amico}... quando entrai, sentii dei rumori provenire dalla sala da pranzo e sorrisi vittoriosa... {meno male che sono tutti lì, altrimenti cercheranno sicuramente di darmi del filo da torcere}. Corsi in camera mia e feci una doccia veloce. Mi cambiai, indossando un paio di jeans neri attillati e una felpa bianca con il cappuccio, poi scesi di corsa le scale. Stavo correndo così forte che il piede mi si impigliò in qualcosa e, proprio mentre stavo per cadere a terra, riuscii a sbilanciarmi all'ultimo. Alla fine, con un tonfo sordo, il fianco mi sbatté contro il pavimento freddo e urlai dal dolore. Per qualche minuto, solo il buio e il dolore mi annebbiarono i pensieri. Quando finalmente tornai a vedere, mi alzai lentamente e li trovai tutti che ridevano di me. E con “tutti” intendo il nostro futuro Alpha, Ethan Smith, Max Moore (il futuro Beta), Sam Carter (il futuro Gamma), la ragazza di Ethan, Stella Wilson (i suoi genitori erano i Beta del branco Luna Rossa; l’hanno mandata qui cinque anni fa per studiare, dato che il nostro branco ha le migliori strutture educative per licantropi dei dintorni) e le sue sguattere, Annie e Belle.

Lentamente mi misi a sedere e provai a rialzarmi. Ethan si avvicinò, ma si fermò a metà strada. Alzai la testa e lo guardai; aveva lo sguardo perso nel vuoto, il che significava che stava comunicando telepaticamente con qualcuno. Dopo qualche minuto, sospirò. «Devo andare, ragazzi. Papà mi vuole nel suo ufficio.» Detto questo, baciò Stella... {credetemi, una vera slinguata}... e mi guardò. «Voi continuate pure a divertirvi» disse, facendo l'occhiolino ai suoi amici prima di correre verso casa sua.

Mi alzai in piedi, gemendo per il dolore al fianco, e mi voltai verso la cucina. «Dove credi di andare, stramba?» strillò Stella.

«Fuori» le risposi con un'espressione neutra. Hanno tutti la mia età. Sam è il compagno di Annie, mentre gli altri non hanno ancora trovato la loro anima gemella. Mi tormentano fin da quando eravamo piccoli, ma non hanno il coraggio di mettere le mani addosso a nessuno per via dell'Alpha Aiden, anche se questo non impedisce loro di architettare qualche "incidente" come questo.

Ethan e Stella stanno insieme da tre anni. Tutti nel branco davano per scontato che fossero compagni predestinati, ma quando compirono diciotto anni e non successe nulla, rimasero tutti delusi. Questo, però, non ha impedito loro di continuare a frequentarsi. A dire il vero, mi dispiace per i veri compagni di Ethan e Stella. Come puoi uscire o andare a letto con qualcuno sapendo che là fuori c'è una persona speciale che ti ha aspettato per tutta la vita? Ma, d'altra parte, chi sono io per giudicarli?

«Ma che ti prende, stramba con quella faccia da poker? Non sai come si parla alla futura luna del branco?» {Beh, questa è una novità… significa che Ethan l'ha scelta come compagna?} In genere, se un lupo mannaro non trova la sua anima gemella entro i venticinque anni, ci sono alte probabilità che diventi un selvaggio, ed è qui che entra in gioco il concetto di compagno scelto. Lupi del genere scelgono un altro lupo come compagno e lo marchiano come proprio, ma sono casi molto rari. Di solito, un lupo sceglie un compagno quando la sua anima gemella predestinata è già morta, perché è difficile per un lupo accettare qualcuno che non sia la sua dolce metà. Ethan ha solo vent'anni, quindi non credo che l'alpha Aiden gli permetterebbe mai di scegliere Stella come sua compagna, ma d'altronde, chi sono io per dire qualcosa sui loro affari?

«Dovresti imparare a portare un po' di rispetto alla tua futura luna. Cominciamo con un inchino» mi disse. {Non ho intenzione di inchinarmi a qualcuno che non ne è degno.} Feci del mio meglio per tenere la bocca chiusa. Lei aspettò, ma io non feci nulla. «Ah, la nostra stramba non è in vena di inchinarsi, non c'è problema, tesoro… lascia che ti aiuti io.» Fece un respiro profondo e mi ordinò con autorità: «Inchinati a me». Mi aspettavo di sentire una qualche forza, ma quando non percepii nulla, guardai gli altri. Sam, Annie e Belle erano inchinate a lei, mostrando il collo, mentre Max stringeva la mascella, cercando chiaramente di resistere al suo comando.

Dopo qualche minuto, Stella si arrese e mi guardò infuriata. {Aspetta, che ho fatto?} Stava per scagliarsi contro di me, ma feci un rapido passo a destra e, al posto mio, si ritrovò Max tra le braccia. Si girò di nuovo verso di me; il suo bel viso era così rosso di rabbia che temetti che presto le sarebbe uscito il fumo dalle orecchie. Prima che potesse fare altro, Layla si avvicinò ridendo a crepapelle.

«Andiamo, Stella, non puoi pretendere che il tuo comando abbia effetto su di lei. Demoterla da beta a omega non può cancellare il sangue da beta che le scorre nelle vene. Solo un ordine dell'alpha Aiden, della luna Olivia o di Ethan può funzionare su di lei» disse con aria compiaciuta, guardandomi.

«Andiamo» disse, trascinandomi via con sé. Mi trattenni dal fare una smorfia di dolore davanti a lei, ma alla fine cedetti e sussultai quando uscimmo dalla casa del branco. «Che c'è, Addy?» mi lasciò la mano e mi guardò preoccupata.

«Ho avuto un piccolo "incidente" con Ethan» le dissi, e lei serrò la mascella. Sapeva benissimo che tipo di incidenti mi capitavano. Si voltò verso la casa dell'alpha, ma la fermai. «Dove credi di andare?» le chiesi.

«Secondo te, Addy?» sbottò, ma io scossi la testa.

«Sai già che non ti ascolterà. Sprecheresti solo le energie, e non dimenticare che è il nostro alpha.»

«Futuro alpha» mi interruppe con un ringhio. Risi del suo comportamento.

«Sì, futuro alpha, e tu dovresti essere la femmina delta di questo branco. Non rovinare il tuo rapporto con lui per causa mia» le dissi, e lei aprì la bocca per dire qualcosa, ma la interruppi. «Lo sai già, Layla; siamo cresciute ormai, non siamo più sue amiche» le dissi in tono deciso, e lei trasse un respiro affannoso.

Quando i miei genitori erano ancora vivi, Ethan, Layla e io eravamo migliori amici; a quel tempo, a lui non importava affatto che fossi umana. Anche dopo la loro morte, si era comportato bene con me. Certo, non eravamo più i migliori amici di una volta, ma almeno non era sgarbato. Poi, col tempo, era cambiato, e con lui anche la sua cerchia di amicizie. Aveva iniziato a odiarmi e, siccome Layla non mi aveva mai abbandonata, aveva rotto i ponti anche con lei.

«Prima andiamo in infermeria», disse lei con tono definitivo, trascinandomi con sé.

Quando mi tolsi la felpa davanti alla dottoressa, vidi un livido fresco che si stava formando sul fianco e sul braccio destro... {in momenti come questi, invidio sempre i lupi mannari per le loro eccezionali capacità di guarigione} ... Non posso dire che la dottoressa fosse contenta di vedere quel livido, ma non ci fece domande. Mi diede del gel di aloe vera da applicare due volte al giorno e qualche antidolorifico. L'umore di Layla si incupì ancora di più dopo aver visto il livido, ma non disse né fece nulla. Andammo a casa sua e, non appena aprimmo la porta, ci trovammo faccia a faccia con Beth.

Appena mi vide, il bel sorriso che aveva prima si trasformò in un'espressione torva. Le sorrisi e la salutai con un «ciao», ma lei mi ignorò e uscì. «Non credo che le piacerò mai», dissi a Layla, che sbuffò.

«Credi?», ribatté con sarcasmo. «Io sono convinta che non le piacerai mai e poi mai». Le diedi un colpetto sul braccio e lei fece un sorrisetto. «La verità è sempre amara, tesoro». Alza al cielo gli occhi di fronte alla sua affermazione, e finalmente entrammo in casa.

«Layla, sei tu, cara?», sentimmo la voce di sua madre dalla cucina.

«Mamma, non fare finta di non aver sentito il mio odore ancora prima che entrassi in casa», commentò Layla, e io ridacchiai... dannati lupi mannari.

La signora Black uscì dalla cucina con uno sguardo severo. Layla è la copia sputata di sua madre... «Layla Black, non ti è permesso usare quel tuo stupido sarcasmo con me», le disse, e Layla ridacchiò.

«Non fare finta di non adorarlo, mamma», rispose, abbracciandola di lato. La signora Black cercò di mantenere un'espressione impassibile, ma nel giro di pochi istanti si sciolse e sorrise a Layla, e poi a me.

«Ho fame, signora Black», le dissi, abbracciandola dall'altro lato, e lei rise.

«Allora venite, facciamo colazione», disse, dirigendosi verso la sala da pranzo, dove sulla tavola c'erano già bacon, pancake e sciroppo. Ci avvicinammo al tavolo e prendemmo posto.

«Dov'è il signor Black?», le chiesi, e lei guardò l'orologio.

«Connor è andato dall'Alpha stamattina, ma mi ha detto via collegamento mentale che sarà a casa tra pochi minuti» disse, e Layla alzò gli occhi al cielo.

«È sempre dall'Alpha» si lamentò lei, e la signora Black le sorrise.

«È il Delta, Layla. Non possiamo pretendere che ignori il suo lavoro per passare del tempo con noi» le spiegò la signora Black, e Layla sbuffò.

«Ehi, Layla, non mi hai detto perché l'Alpha ti ha chiamata nel suo ufficio» le chiesi mentre mangiavo i pancake che la signora Black ci aveva servito.

«La solita storia. Voleva sapere se avessi trovato il mio compagno o no. È preoccupato per il futuro del branco. Né io, né Max, né Ethan abbiamo trovato i nostri compagni, e dovremmo prendere il posto dei nostri padri nei prossimi anni» disse con la bocca piena.

«Ma Ethan sta scegliendo Stella come sua compagna». Non appena queste parole mi uscirono di bocca, Layla si strozzò con il cibo, mentre la signora Black sembrava aver visto un fantasma. Le passai l'acqua massaggiandole la schiena, ed entrambe impiegarono un po' a digerire la notizia... {Sì, lo so che è uno shock, ma non mi aspettavo una reazione del genere}.

«Chi te l'ha detto?» mi chiese la signora Black con un filo di voce.

«Stella». Scosse la testa, delusa.

«Aiden non permetterà mai a Ethan di farlo» disse con le labbra serrate. «I ragazzi di oggi... non capiscono niente. Hanno rapporti fisici con chi non è il loro compagno, e ora vogliono andare contro il volere della Dea Luna» borbottò arrabbiata, ma la sua espressione cambiò all'improvviso e si diresse verso la porta. Guardai Layla con aria interrogativa.

«Ha sentito l'odore di papà» disse, e io sorrisi. Continuammo a fare colazione, quando arrivarono il signor e la signora Black.

«Come state, ragazze?» ci chiese lui allegramente, prendendo posto a tavola.

«Alla grande, papà» rispose Layla.

«Sto bene anch'io, signor Black, ma lei sembra stanco. Tutto a posto?» gli chiesi.

«Sì, è il mio lupo che da ieri mi sta dando un po' di problemi; a parte questo, va tutto bene». Appena lo disse, io e Layla ci scambiammo un'occhiata.

Layla si schiarì la gola e io la guardai, nervosa. «Cos'è successo al tuo lupo, papà?» gli domandò.

«Non lo so, tesoro. È costantemente teso da ieri» rispose lui.

«Strano» intervenne questa volta la signora Black. «Anche la mia lupa si sta comportando allo stesso modo» disse confusa. «Ne hai parlato con Aiden?» gli chiese, preoccupata.

«Sì, ma il suo lupo sta bene. L'ho chiesto anche a Olivia, ma ha detto che è tutto a posto» rispose lui. Layla mi guardò come per chiedermi cosa fare. Le feci cenno di raccontare tutto e lei annuì.

«Mamma, papà, anche la mia lupa si comporta in modo strano, e stamattina anche Matt ha detto la stessa cosa... Pensate che stia per succedere qualcosa di brutto?» domandò lei, e il signor Black fece un respiro profondo.

«No, tesoro, va tutto bene. Il lupo di Aiden è l'alfa; se ci fosse qualcosa che non va, sarebbe stato il primo a percepirlo, non i lupi delta o guerrieri» disse, e noi tutti annuimmo.

«Allora, Aadhya, domani è il tuo compleanno» disse la signora Black, e io sorrisi. «Hai qualche piano per domani?» mi chiese, e Layla alzò gli occhi al cielo.

«Per ora niente» le risposi, e lei sorrise nervosamente.

«Ti dispiacerebbe se ti chiedessi una cosa?» mi domandò la signora Black, e io annuii. «Sai già che i nostri lupi si stanno comportando in modo strano. La mia lupa ti considera come considera Layla e Beth, quindi vorrebbe solo avere le sue figlie vicino. Se non ti dispiace, potresti passare qualche giorno con noi?» disse con un filo d'ansia, e dire che ero scioccata sarebbe un eufemismo. Aprii la bocca per dire qualcosa, ma la richiusi subito. Non sapevo davvero cosa rispondere. Mi aveva appena detto che la sua lupa mi trattava come una di famiglia, come le sue figlie, il che era una cosa enorme. Avevo un nodo in gola per l'emozione, così mi limitai ad annuire e continuai a mangiare.

«Allora, di cosa voleva parlarti Aiden?» chiese la signora Black al marito.

«Sta pensando di organizzare un ballo dei compagni quest'anno nel nostro branco» spiegò lui.

«Quindi è seriamente preoccupato per i compagni dei nostri figli?» domandò la signora Black.

«Sì, lo è, soprattutto per Ethan. Pensa che Ethan abbia intenzione di marchiare Stella» disse il signor Black ridendo, ma quando nessuno di noi si unì a lui, ci guardò tutti. «È vero?» La sua domanda era rivolta a me e Layla.

«Non ne ho idea, papà, ma se prendiamo sul serio le parole di Stella, allora sì, ha intenzione di marchiarla» gli rispose Layla, e il signor Black strinse le labbra, insoddisfatto, ma non disse nulla. Dopo colazione, io e Layla andammo in camera sua, mentre i signori Black continuarono a parlare di altre questioni del branco.

«Sputa il rospo, stronza, cosa vuoi per il tuo compleanno?» mi disse, saltando sul letto.

«Niente» risposi, sdraiandomi accanto a lei.

«Dimmi solo quando vuoi qualcosa» mi disse, e chiuse gli occhi. In risposta, feci un mugugno.

Rimanemmo lì in silenzio per qualche minuto. «Layla» mugugnò lei. «Cosa pensa la tua lupa di tutta questa storia dei compagni?» le chiesi, e lei assunse un'espressione pensierosa.

«È sia eccitata che nervosa» mi disse sinceramente. «Ti sei emozionata di sotto» constatò, cosa che mi fece subito ridacchiare.

«Sì, sono abituata a essere chiamata un'emarginata, ma quando tua madre ha detto che mi considera come una figlia, mi sono un po' commossa» risposi, e un bellissimo sorriso le spuntò sul viso.

«Sei una di noi, Addy, e non sei un'emarginata. Sei solo diversa, e la gente non accetta mai chi è diverso, non importa quanto sia fantastica quella persona».

«Mi hai appena detto che sono fantastica?» la presi in giro, e lei alzò gli occhi al cielo.

«Prima ti ho dato della stronza, ma quello non l'hai sottolineato» disse, tirandomi una cuscinata. E fu così che iniziò la nostra battaglia di cuscini.

Matt ci raggiunse in serata, dato che stanotte si ferma da Layla. Non credo che il signor Black sia entusiasta dell'idea, ma non posso biasimarlo... nessun padre con due figlie non accoppiate in casa sarebbe felice se un lupo non accoppiato venisse a passare la notte da loro...

Beth andò a dormire subito dopo cena, ma Matt, Layla, il signor e la signora Black rimasero con me finché non scoccò la mezzanotte. Tagliai la torta di compleanno che la signora Black aveva preparato, e Matt mi regalò una fantastica giacca di pelle nera.

Matt e Layla stavano facendo altri programmi per il mio compleanno quando la signora Black ci interruppe, dicendoci severamente di andare a dormire. Layla provò a protestare, ma bastò un'occhiataccia da parte della signora Black per farci desistere. Matt andò nella stanza degli ospiti, e io andai in camera di Layla con lei. Ero quasi addormentata quando all'improvviso Layla si mise a sedere sul letto di scatto.

«Che è successo?» le chiesi, ma non appena vidi la sua espressione vuota e gli occhi persi nel vuoto, capii che si stava connettendo mentalmente.

«Merda» imprecò, afferrandomi la mano. «Dobbiamo correre, Addy, alzati!» gridò, e uscimmo dalla stanza. Anche Matt uscì dalla camera degli ospiti, cercando di infilarsi la maglietta. Il signor e la signora Black uscirono dalla stanza di Beth con aria allarmata, mentre Beth li seguiva, un po' spaventata.

«Devo presentarmi al confine est» disse Matt, abbracciando me e Layla. «Prendetevi cura di mia madre, non lasciatela andare da nessuna parte finché la situazione non si sarà risolta» ci disse, e noi annuimmo.

«Non farti graffiare la faccia da qualche stupido randagio, non dimenticare che devi ancora trovare la tua compagna» disse Layla, e lui ridacchiò.

«Resta vivo» dissi timidamente. Lui mi sorrise e mi scompigliò i capelli.

«Ci vediamo dopo» disse, e corse fuori di casa.

«Delilah, portale tutte alla casa sicura» disse lui, baciando la signora Black, e con questo anche lui corse via.

«Svelte, ragazze, dobbiamo portare tutti in un posto sicuro» ci disse la signora Black, e le corremmo tutte dietro... Non so perché, ma ho la sensazione che il mio compleanno sarà un disastro...

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