Capitolo 338

DOMENICA

Mi aggiravo nella cella in cui mi avevano trasferito la notte scorsa. Ero riuscito a sfilare le manette d'argento e le avevo gettate sotto l'unico letto non appena avevano chiuso la porta della cella e se ne erano andati.

Almeno ero riuscito a fare pipì nel secchio che fungeva da gabinetto....

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