Duecentoquarantasei

Quando aprii gli occhi, la prima cosa che vidi fu il soffitto: bianco, sterile, incredibilmente luminoso. Emetteva un ronzio di quiete artificiale che mi ricordava che non ero a casa. La gola mi bruciava, il corpo mi doleva, e per un momento pensai che forse stessi ancora sognando, ancora intrappola...

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