Trecentoventitré

La notte era tranquilla fuori dall'atelier, le strade immerse nella luce soffusa dei lampioni, e la città ronzava con un ritmo distante e assonnato. Dentro, lo studio era vivo, sebbene in modo diverso: i fogli frusciavano, i tessuti sussurravano, e gli schizzi erano sparpagliati sul tavolo, testimon...

Accedi e continua a leggere