Ottantatré

Sapevo che qualcosa non andava dal momento in cui ho sentito i suoi tacchi.

Clic. Clic. Clic.

Risuonavano nel corridoio di marmo come colpi di pistola: acuti, deliberati, implacabili. Stavo ancora mescolando il mio tè, quasi intatto, cercando di calmare il battito ansioso nel petto. Una tempesta ...

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