


Capitolo 4
Si avvicinò e sfiorò le sue labbra con le sue, senza baciarla ancora, le accarezzava solo, prendendola in giro perché lei aveva chiuso gli occhi quando si era avvicinato, pronta per un bacio.
Succhiò prima il suo labbro superiore, sentendo quanto fosse morbido, poi avvolse entrambe le labbra e sentì di nuovo quel 'mmnn' da parte sua, gli piaceva.
Lei non ricambiò subito il suo bacio, si limitò a lasciargli giocare con le sue labbra, lo godeva. Non aveva ancora sentito la sua lingua nella bocca, lo desiderava, così lo afferrò per il collo, per baciarlo con gli occhi ancora chiusi, ma lui si allontanò un po' da lei, e lei desiderava quelle labbra che l'avevano appena lasciata.
Quando aprì gli occhi, lui non era più davanti a lei, ma dietro di lei. Le baciò il collo e ottenne di nuovo il suo morbido gemito.
Tirò la cerniera del suo vestito, esponendo la sua schiena nuda. Con la punta del naso, le accarezzò la spalla nuda, muovendosi lentamente verso la nuca.
Lei inclinò la testa all’indietro quando lui iniziò a posare baci umidi lungo la schiena e, quando si fermò alla vita, dove aveva abbassato la cerniera, fece cadere il vestito dal suo corpo.
Rimase lì, con solo la sua biancheria intima di pizzo, sorpresa di non vergognarsi di essere così nuda. Lui ammirava il suo corpo da dietro, meravigliato dalla sua vita perfettamente curva, dalla schiena fino al sedere rotondo e ben proporzionato.
"Belle," la chiamò. Stava per voltarsi verso la sua voce, ma lui la fermò. "Non farlo." Lei obbedì, voleva una buona prima volta, così era pronta a fare tutto ciò che lui le diceva purché l'avesse fatta sentire bene. Non aveva dubbi, l'avrebbe fatta sentire bene, il suo tocco era diverso, le faceva indurire i capezzoli solo con il tocco delle sue dita, non sapeva nemmeno come potesse farlo. Aveva esplorato il suo corpo diverse volte, lasciava che i suoi ex facessero cose al suo corpo ma era rigida sul: 'niente sesso', ma quest'uomo, aveva questo tocco, un tocco che le stava sconvolgendo i sensi.
Non stava nemmeno toccando i suoi seni ma sapeva che i suoi capezzoli desideravano il suo tocco, si stavano indurendo e cominciavano a far male. Le baciò la spalla, le sue mani ancora pattugliavano l'area del petto.
Le fece scorrere le dita lungo il petto, scendendo fino all'ombelico, lei stava ansimando pesantemente ora, voleva che le toccasse le parti intime ma lui non lo faceva, la stava torturando e lo sapeva.
"Belle?" si mise davanti a lei. "Mi vuoi?"
"Sì." annuì prima di rispondere.
Aveva pensato che non sapesse cosa fare con il suo corpo nudo, ma ora sapeva che lo stava facendo apposta quando vide il sorriso sornione sul suo volto.
"Perché devi avere un corpo così bello, Belle?" disse e lei lo guardò, confusa. "Voglio fare cose a te, al tuo corpo, voglio scoparti forte, ma tu..." si fermò e le sollevò il mento per farla guardare. "Sembri troppo aggraziata per questo." Non sorrideva più, parlava con serietà. "Non sono sicuro che tu possa prendere tutto di me." La guardò di nuovo negli occhi. "Puoi?"
Non sapeva cosa rispondere, non sapeva nemmeno se poteva o meno, non era mai stata penetrata prima. Senza parole, il suo respiro sembrava soffocato. Cherry le aveva consigliato di non far sapere nel suo profilo che era vergine.
"Molti uomini non amano le donne inesperte a letto," aveva detto.
"Non mi risponderai, vero?" Lui fece scivolare due dita nelle sue mutandine.
"Ahhh." Gemette quando le sue mani sfiorarono le labbra della sua vagina. Si tolse la camicia e la gettò sul letto. Salendo sopra di lei, le baciò il collo piuttosto rudemente e quando le sue labbra toccarono i suoi capezzoli appuntiti, lei gettò la testa all'indietro per il dolore e il piacere perché lui stava grattando il suo capezzolo sinistro con i denti mentre le sue mani stringevano quello destro.
Baciandole il torso, infilò il mignolo nel suo ombelico profondo e lei non sapeva come, ma questo le fece provare un desiderio intenso lì sotto, volendo che lui facesse qualsiasi cosa alla sua vagina. Le sue labbra si fermarono alla linea della vita delle sue mutandine e lui la guardò, amando il modo in cui stava gemendo, le mise un bacio bagnato tra le gambe e, anche se aveva ancora le mutandine, poteva sentire le sue labbra, il che la fece sedere per spingere via il suo viso dalle sue gambe aperte.
"Stenditi," ordinò lui, ma lei scosse la testa, non aveva mai avuto il viso di un uomo tra le sue gambe. Anche dopo essersi mostrata nuda comodamente davanti a quest'uomo, si sentiva troppo ormonale in quel momento per ascoltarlo, ma Ben Larkson non era uno che permetteva di disobbedire ai suoi ordini, né in ufficio né in camera da letto.
Risalì rapidamente, facendola appoggiare la schiena contro i cuscini mentre si avvicinava sempre di più fino a essere direttamente sopra di lei, premendo contro di lei anche se il suo peso era sostenuto dalle sue stesse mani che la intrappolavano sul letto. Poteva sentire i suoi capezzoli duri pungere il suo petto mentre lei respirava pesantemente e lentamente sul suo viso perché era così vicino a lei.
"Cosa vuoi?" le chiese con una voce quieta ma ancora profonda. Lei non disse nulla, non poteva, non perché fosse spaventata anche se avrebbe dovuto esserlo, considerando come i suoi occhi scuri la fissavano direttamente, semplicemente non sapeva cosa rispondere.
"Te." riuscì a dire. Lui sorrise di nuovo e fu allora che lei notò la leggera fossetta presente sulle sue guance, era un uomo affascinante, sapeva che lui lo sapeva.
"Se mi vuoi, allora fai come dico?" disse, facendolo sembrare una domanda. Lei annuì. "Bene." sentì ripetere quella parola.
Proprio come era salito, era di nuovo giù, tra le sue gambe, la guardò, pensava che sembrasse un po' spaventata da quello che stava per farle.
"Cercherò di essere gentile," disse con una voce che lei trovò affidabile.
Nota dell'autore
Ehi, tu che stai leggendo, grazie per aver letto fino a qui, per favore non fermarti, supportami in qualsiasi modo tu possa. Le tue recensioni, i tuoi commenti, le tue critiche, tutto quanto, li apprezzerei davvero. Ti voglio bene.
Davvero, non ti conosco ma stai leggendo, quindi ti voglio bene.