Lupo umano

POV di Victoria

''Svegliati Vicky.'' Sentivo la voce di mamma nel sonno.

''No mamma, lasciami dormire.'' Borbottai e mi girai dall'altra parte del letto.

''Svegliati, faremo tardi.'' Mormorò mentre mi scuoteva le gambe.

''Mamma.'' Gemetti arrabbiata e aprii lentamente gli occhi.

''Non dirmi che ti sei dimenticata di oggi.'' Chiese mamma mettendo le mani sui fianchi e battendo il piede sul pavimento, ''L'Alpha Derick torna oggi, dobbiamo preparare tutto.'' Mormorò velocemente e mi lanciò un asciugamano.

Non capivo perché mia madre cercasse sempre così tanto di integrarmi nella città di Agora. Ero vista come un'emarginata qui perché ero l'unica senza un lupo, mia madre era un lupo mannaro mentre mio padre era un umano.

Il giorno del mio diciottesimo compleanno, mamma fece tanti preparativi per me. Era il giorno in cui mi sarei trasformata nel mio lupo e probabilmente avrei trovato il mio compagno, ma quel giorno si rivelò un disastro totale per me, e non voglio mai parlarne.

''Preparati, abbiamo tante cose da fare.'' Disse quelle parole e mi spinse verso il bagno.

Gemendo arrabbiata, entrai nel bagno e lentamente mi tolsi i vestiti.

''Perché deve tornare.'' Mormorai quelle parole con un grande broncio mentre un ricordo mi attraversava la mente.

Avevo solo diciassette anni in quel momento, ed era il mio primo arrivo nel branco. Mamma mi chiese di portare del succo all'Alpha Derick nella sua stanza. Felice, portai il succo al piano di sopra nella sua stanza, perché ero emozionata di vedere il giovane Alpha. Arrivata alla porta della sua stanza, bussai, ma non ricevetti risposta. Bussai di nuovo e ancora, nessuna risposta dall'Alpha Derick.

Stanca di bussare, decisi di tornare indietro con il drink. Ma proprio allora----

La porta si aprì e Derick stava sulla soglia, a torso nudo e sudato profusamente.

Senza dire una parola, prese il vassoio del succo dalle mie mani e mi diede uno sguardo interrogativo prima di lasciar cadere il vassoio.

Per la paura, saltai indietro e lo guardai con occhi spalancati.

''Piccola gallina.'' Mi derise.

Lo guardai accigliata ma non dissi una parola. Era appena diventato l'alpha del branco e non volevo causare problemi, non che potessi nemmeno causare problemi.

''Voi domestiche siete troppo stupide, nonostante siate lupi mannari mostrate ancora debolezza.'' Sospirò piano e cercò di avvicinarsi a me, ma feci qualche passo indietro.

''Quante volte devo dirvi che non bevo succo d'arancia.'' Parlò arrabbiato mentre notavo il colore dei suoi occhi cambiare.

Nel momento in cui vidi il colore dei suoi occhi, tremavo di paura e deglutii nervosamente.

''Che c'è tesoro.'' Sentii una voce femminile dietro di lui, prima di notare delle mani avvolgersi intorno alla sua vita e la sua testa appoggiarsi sulla sua schiena. Senza bisogno di spiegazioni, sapevo che era Emma, la compagna di Derick e la figlia dell'alpha del branco della neve, che era un caro amico del padre di Derick.

''Entriamo, non vorrai che questa domestica rovini il nostro divertimento.'' Sentire quelle parole da lei mi trafisse l'anima, ma cosa potevo fare? Aveva ragione, sono la figlia di una domestica in questa villa, quindi apparentemente tutti mi vedono come tale.

''Sparisci, e assicurati di non farti mai più vedere da me.'' Dichiarò quelle parole come una minaccia prima di sbattermi la porta in faccia.

''Bastardo.'' Sussurrai a me stessa, accovacciandomi per raccogliere i vetri rotti sul pavimento prima di andarmene.

Dopo quell'incidente, non lo vidi più fino a qualche settimana dopo, quando sentii che era andato in Canada per proseguire gli studi insieme alla sua compagna Emma.

''Vicky, cosa ti sta trattenendo così tanto?'' Mamma urlò dalla stanza, riportandomi ai miei pensieri.

Stanca, uscii dalla doccia e mi avvolsi l'asciugamano intorno al petto prima di lasciare il bagno.

''Vestiti e vieni alla casa principale.'' Disse quelle parole e uscì rapidamente dalla mia stanza.

Arrabbiata, tolsi l'asciugamano e mi spalmati la crema sul corpo prima di indossare un semplice vestito blu che arrivava sopra le ginocchia.

Mi posizionai davanti allo specchio e mi legai rapidamente i capelli in uno chignon, prima di uscire dalla stanza.

Lasciai il quartiere dei domestici e andai nella casa principale, dove vive la famiglia Luciano. Appena arrivata nel salotto, notai che era pieno di persone del branco, sedute sul divano in attesa dell'arrivo dell'alpha Derick. Sospirai piano e mi diressi verso la cucina, quasi arrivata alla porta quando sentii una mano sul mio braccio.

''Ehi, lupo umano.'' Clara mi derise con un sorriso diabolico sul volto.

''Mi chiamo Victoria.'' Parlai arrabbiata e cercai di toglierle la mano dal mio braccio, ma lei la strinse di più.

''Certo che sei Victoria, la ragazza senza lupo e senza compagno, il lupo umano.'' Clara mi derise con una risatina.

Sentire quelle parole da lei riportò alla mente ricordi dolorosi, ricordi che vorrei dimenticare.

''Lasciala andare.'' Sentii una voce familiare dietro di me, e senza girarmi sapevo che era Clinton, il fratello gemello di Clara.

Sentendo le parole di Clinton, Clara gemette arrabbiata e lasciò il mio braccio.

''Non potrai continuare a salvarla per sempre.'' Clara borbottò e se ne andò.

''Grazie.'' Sorrisi ampiamente a Clinton.

''Non preoccuparti, tutto questo finirà una volta che partirai per l'Australia.'' Mi rassicurò.

''Speriamo,'' mormorai e mi diressi verso la cucina.

''Finalmente sei qui, prendi questo e taglia, e per favore fai in fretta.'' Mamma disse quelle parole e mi porse un vassoio di carote.

Borbottai piano, presi il vassoio da lei e iniziai a tagliare le carote.

Odiavo questa città e questo paese e non vedevo l'ora che arrivassero i prossimi tre mesi.

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