133: Non posso farlo

ARIANA

Un urlo lacerante mi sfuggì dalle labbra. Enzo mi teneva la mano; era seduto dietro di me e la mia schiena era appoggiata contro il suo petto. Ero in travaglio da più di dodici ore. E anche se ero vicinissima al parto, ero così esausta che non riuscivo a spingere con tutta la mia forza. Con ...

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