Tu sei mio

Guardai di nuovo l'orologio: le 17:20. Mi fermai di colpo. Passai le dita tra i capelli e fissai la porta, come se lui potesse apparire in quel momento e licenziarmi.

Sospirai profondamente, trascinando una mano sul viso.

Era ancora presto. Troppo presto.

Mi stavo facendo prendere dal panico per nie...

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